IL GAZZETTINO

 

Sabato, 31 Luglio 2004                                                                                                                                                     Articolo dal web

 

FIRENZE

Una folla all'ultimo saluto al giornalista Tiziano Terzani.

Amato: «Ci lascia più fiducia nel bene»

 

Firenze

Tanti senza nome, tanti 'anam', come lui stesso amava chiamarsi negli ultimi anni, hanno voluto essere presenti ieri a Palazzo Vecchio a Firenze per l'ultimo saluto a Tiziano Terzani, morto mercoledì scorso all'Orsigna sulla montagna pistoiese, oltre 800 persone.Tra loro anche alcuni volti noti, come Giuliano Amato, che di Terzani fu compagno di scuola al collegio Sant'Anna di Pisa, i colleghi Ettore Mo e Paolo Ermini, l'amico Paolo Hendel.
«Tiziano Terzani - ha detto Amato - lascia questa grande fiducia che lui aveva nella forza del bene, nella forza dell'idea di pace contro la guerra».

Terzani non voleva funerali. La sua famiglia ha rispettato questa volontà e la cerimonia che si è tenuta ieri sera in Palazzo Vecchio non ne aveva i connotati di disperata tristezza.

La gente era venuta per ascoltare ancora una volta il suo messaggio di ottimistica speranza in un futuro migliore.In prima fila la moglie, Angela, la figlia Saskya, il figlio Folco. Tra loro Giuliano Amato che con Terzani ha passato gli anni del collegio. Il primo a ricordarlo è stato il sindaco Domenici. Dopo i suoni e le vocalità indiane di Krishna Das, musicista amico di Terzani, ha preso la parola il figlio Folco che ha ricordato la lunga, silenziosa, preparazione del padre al momento dell'abbandono del corpo: «Non era triste, la morte non gli faceva paura perché si era preparato e l'espressione estrema lasciata sul suo corpo è stata di straordinaria serenità». «Le sue ultime parole - ha ricordato il figlio - sono state meravigliose: prima anch'io vedevo il mondo diviso, me diviso da me. Poi è successo qualcosa, ora non vedo più il mondo separato in mille forme e vedo me parte di tutto».

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