|
|
||
|
|
||
SurbaharLa sua forma si assomiglia a quella del Sitar ma di dimensioni più
grandi, la tonaltà del suono è notevolmente più
bassa rispetto a quella del Sitar. Sulla parte
superiore del manico, posta nel retro, solitamente è applicata una seconda
cassa armonica fatta con una zucca o in legno. Nella parte finale del manico,
una testa di cigno o di drago ne fanno da ornamento. Per la caratteristica
del suono di questo strumento, è utilizzato per esprimere le atmosfere dei Rāga
secondo lo stile d’espressione musicale tra i più antichi (Druphad). Ha come cassa armonica una grande zucca dalla
forma schiacciata a differenza di quella del Sitar
che è tondeggiante. Il numero delle corde sono solitamente venti delle quali sette
superiori e tredici di risonanza. “Il modello di Surbahar raffigurato
nell’immagine affianco, è stato realizzato dal grande Maestro liutaio Shri Radha Krishna
Sharma di Benares, ed è
uno dei suoi ultimi strumenti musicali che ha realizzato poco tempo prima della sua morte fisica. Colgo l’occasione per offrire
i miei umili omaggi al grande Maestro, che ancora oggi desidero ringraziare pubblicamente
per la preziosa eredità che ha lasciato a noi musicisti, per tutti gli
strumenti musicali di pregiata qualità, materializzati negli anni in questa
dimensione terrena grazie le sue esperte mani”. Krishna Das |
|
||
Shri Radha Krishna Sharma e Krishna Dās Benares (India) - 1982
|
Shri Radha Krishna Sharma (laboratorio di Benares)
|
||
Tambura
|
|
||
EsrajEsistono in India numerosi strumenti ad arco. L’Esraj, è tipico dell'India settentrionale dal suono dolce
e delicato. Apparso in India durante la dominazione musulmana, unisce i
caratteri del Sitar e del Saranghì,
E’ dotato di un manico con 19 capotasti mobili e di 15 corde a risonanza
simpatica (dipende dai modelli). Il ponticello in osso dove poggiano tutte le
corde dello strumento, è posizionato sulla tavola armonica che è di pelle. E’
Antenato del Dilrubha che ha dimensioni leggermente
più grandi ed il suo suono tende a toni più bassi.
|
|
||
Tara Shenai
E’ un ibrido tra l’Esraj e lo Shenai (strumento a fiato). Il suono particolare di
questo strumento è dato dal piccolo accessorio che viene
montato alla base della cassa armonica, appare come un piccolo grammofono che
tramite una specie di uncino aggancia la prima corda dell’Esraj.
Suonando la prima corda, grazie lo sfregamento dell’archetto, la vibrazione viene trasmessa alla membrana interna del piccolo
“grammofono” che ne riproduce il suono facendolo fuoriuscire amplificato
tramite la trombetta che appare sulla parte frontale dell’accessorio.
|
|
||
SaranghiE’ uno strumento ad arco, ha quattro corde principali che
suonandole tramite l’archetto, fanno risuonare le molteplici corde di
risonanza. Il corpo dello strumento è fatto con legno ed un pezzo di pelle
funge da tavola armonica. Le corde principali poggiano su di un ponticello in
osso ed il ponticello è posizionato direttamente sulla pelle, le corde
simpatiche poggiano su due piccoli ponticelli posti sulla parte superiore del
manico. Le dimensioni del Saranghi non sono grandi,
il manico è liscio a forma di rettangolo. Sul fianco del manico vi sono le
chiavi per accordare le corde di risonanza. Le quattro corde principali sono
fatte di budello mentre quelle di risonanza sono di
metallo. Il suo suono armonioso e melodioso, si avvicina notevolmente alla
voce umana. Viene spesso utilizzato per accompagnare
la voce dei cantanti classici, ma anche ascoltato nell’assolo offre
sensazioni e stati d’animo profondi. |
|
||
Santoor Troviamo suoi predecessori in Germania (Hackbrett),
in Francia (Tympanon) ed Inghilterra (Dulcimer). E’ provvisto di ponticelli mobili sotto ogni
corda; ogni nota è formata da gruppi di 3 o 4 corde. E’ uno strumento che viene suonato
prevalentemente nel Nord dell’India, in modo particolare nella regione del
Kashmir. |
|
||
Harmonium L’harmonium indiano è una versione più semplice del modello brevettato da Debain a Parigi nel 1848. E’ uno strumento ad ancia libera generalmente dotato della lunghezza di 3 ottave con due o più file di ancie per ottenere la combinazione delle varie tonalità in ottave diverse. Ha anche dei bordoni fissi in varie tonalità. Vi sono diversi modelli, dai più semplici a quelli più complessi che offrono un maggior numero di combinazioni di timbriche. Per suonarlo, si usa la mano sinistra per attivare il mantice posto nella parte posteriore del corpo dello strumento, la mano destra si usa per la tastiera. Viene generalmente utilizzato per accompagnare il canto.
|
|
||
Sruti box Si potrebbe definire "la tampura
ad ancie" e viene
utilizzato come bordone fisso, assolve il compito d’armonizzatore e
viene generalmente utilizzato per accompagnare la voce. |
|
||
Tabla |
|
||
Dhol - (Mridanga)
Tamburo a cilindro dal corpo in terracotta, con una delle due pelli di dimensioni molto ridotte,
caratteristica questa, che gli permette di avere una sonorità molto acuta. E’
conosciuto anche con il nome di Mridanga e le sue
origini del Bengala. In India viene usato molto nei canti devozionali in modo particolare nella tradizione Vaisnava da “Maha Vishnu”.
|
|
||
Packawaj
|
|
||
Dholak
|
|
||
Bansoori Esistono diverse misure e secondo della misura, varia
l’intonazione più o meno alta o bassa.
Suonatore di Bansoori |
|